È passato un anno e nulla è cambiato
Manca una manciata di giorni all'inizio della scuola e non so dire a Silvia, l'assistente di mio figlio, se avrà un lavoro. E non so dire a mio figlio se Silvia sarà a scuola il 12 settembre.
Mi sembra incredibile, ma un anno è passato e nulla è cambiato...
Un anno fa
Mancava qualche giorno all'inizio della scuola e nessuno sapeva dirci cosa sarebbe stato del servizio di assistenza alla comunicazione.
Non si conoscevano modalità, né procedure.
Un anno fa tutti gli attori giocavano a scarica barile. La colpa è sempre di qualcun altro.
Oggi come l'anno scorso la situazione è sempre la stessa.
Manca una manciata di giorni all'inizio della scuola e non so dire a Silvia, l'assistente di mio figlio, se avrà un lavoro. E non so dire a mio figlio se Silvia sarà a scuola il 12 settembre.
L'anno scorso all'ultimo secondo il servizio per alcuni è partito. Altri hanno subito ritardi e altri ancora hanno dovuto promuovere azioni legali per ottenere l'attivazione del servizio.
Mi spiace, ma questa situazione non è senza responsabili. I responsabili ci sono e si comportano come quei bambini che fanno tutti i compiti delle vacanze l'ultima settimana.
Sì i soldi mancano. Ma sicuramente a molti mancano il cuore e le capacità organizzative che necessiterebbero nella gestione delle problematiche relative alla fragilità e disabilità.
Bandiere che la politica usa per raccogliere un po' di consenso sponsorizzando campagne e attivita' talora aleatorie, ma che che non si vogliono assolutamente affrontare in modo organico perché questo aprirebbe capitoli di spesa. Con uno scarso rientro elettorale.
Cari miei... ma siete proprio sicuri che noi non ci ribelleremo? Siete proprio sicuri che continueremo a starcene buoni limitandoci a promuovere qualche causa legale che probabimente non vi tocca minimamente?
D'altronde cosa potremmo fare.
Siamo un esercito scalcagnato di genitori che hanno solo il prorpio amore come arma.
Potremmo lanciarvi contro forse i nostri figli: sordi, ciechi, spastici, ritardati, autistici eccetera eccetera eccetera.
Ve lo immaginate che battaglia?
Siamo stanchi, ma non piegati. Forse siamo cavalieri dormienti. State attenti, potremmo stupirvi.
Potremmo proprio esser noi a sferrare quel colpo laterale che non vi aspettate e che vi tirerà giu da cavallo.
Stasera quando andrete a casa forse vostro figlio, o vostra madre o la vostra compagna o il vostro compagno vi chiederà da bere.
In frigo non c'è l'acqua, vi siete dimenticati di comprarla. Il comune vi ha chiuso l'acqua corrente perché non avete pagato la bolletta. Allora il vostro caro vi chiederà di scendere a prendere dell'acqua dalla fontanella.
Vi prego, ditegli che e' stata una giornata dura,
I soldi per pagare la bolletta arriveranno col prossimo stipendio e che avete scordato dove avete messo le scarpe e non potete a piedi nudi andare a prendere l'acqua alla fontana...
Nella speranza di un' Italia che abbia voglia realmente di cambiare
Zambelli Marco Pietro