Per il diritto allo studio, di tutti!
Nel decimo anno dell'era della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità non tutti i bambini possono andare a scuola.
In Italia, da quasi quarant'anni i bambini e ragazzi con disabilità vanno a scuola insieme ai loro coetanei: un’eccellenza della scuola e della società italiana nel mondo. Dobbiamo esserne tutti fieri e orgogliosi ma anche sentirne la responsabilità. Oggi, a Milano e in tutta la Lombardia, circa 2.500 gli alunni e studenti con disabilità non possono andare scuola come gli altri: non hanno l'educatore, o l'assistente alla comunicazione, o gli ausili tiflo-didattici che servono loro per leggere e fare i compiti. Anche raggiungere la scuola è un’impresa: i servizi di trasporto non sono sempre garantiti.
Una situazione nota, da tempo, a tutti i responsabili delle nostre istituzioni che non hanno ancora trovato una soluzione. In Lombardia, diverse Province hanno attivato i servizi necessari (assistenza educativa, assistenza alla comunicazione, trasporto) all’inizio dell’anno scolastico. In Città Metropolitana di Milano, gli interventi sono stati (più o meno) attivati, dai singoli piani di zona, accentuando ulteriormente la frammentazione all’interno del territorio. Per tutti la garanzia dei servizi arriva comunque solo fino al 31 dicembre 2016.
Chi ha la competenza (Province e Città Metropolitana) sembra non avere le risorse. Chi ha le risorse (Governo e Stato) dice di non potere fare di più.
I genitori che possono sono costretti a stipulare contratti privati con gli educatori e gli enti che offrono questi servizi, senza avere la garanzia che quei soldi verranno restituiti. Altri perdono ore di lezione oppure vanno a scuola in condizioni molto difficili. La mancanza di risorse colpisce duramente anche gli enti gestori che offrono i servizi, mettendo a rischio centinaia di posti di lavoro, spingendo verso la precarizzazione professionisti impegnati in mansioni delicate.
Bambini e ragazzi con disabilità, genitori, educatori, insegnanti, dirigenti scolastici: tutti pagano – in forme diverse – il prezzo del mancato rispetto di un diritto fondamentale. Tutti chiedono ai rappresentanti della nostre istituzioni di fare un passo avanti, anche oltre le loro specifiche competenze, e di risolvere insieme questo problema.
Ce la potete fare: abbiamo fiducia nelle vostre potenzialità, con tutta evidenza ancora non espresse.
Se volete vi diamo una mano.
Milano, 13 gennaio 2016
Decimo anno dell'era della Convenzione Onu
sui diritti delle persone con disabilità