Le barriere della burocrazia
Dal 9 gennaio, le assistenti alla comunicazione di una scuola di Milano non stanno svolgendo la loro attivitą in classe. "Oggi serve sicurezza del diritto al lavoro e serve che gli studenti imparino ogni giorno".
Le assistenti alla comunicazione del progetto "Didattica inclusiva per l'inserimento scolastico di allievi con sordità” dell’ICS Jacopo Barozzi di Milano - in cui sono inseriti 20 alunni sordi distribuiti in diverse classi di ordine e grado - da lunedì 9 gennaio 2017 non stanno svolgendo la loro attività in classe. Sin dal giorno in cui è nato il progetto, nel 2008, le assistenti hanno lavorato a fianco degli insegnanti curricolari e di sostegno per permettere l'inclusione di studenti con disabilità sensoriale uditiva, rendendo possibile la loro crescita e l'accessibilità alla comunicazione.
L'assistente alla comunicazione non è una figura nuova ed è tutelata dalla legge 104/92, che al comma 3 recita: “Nelle scuole di ogni ordine e grado, fermo restando, ai sensi del decreto del presidente della repubblica 24 luglio 1977, n. 616, e successive modificazioni, l'obbligo per gli enti locali di fornire l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali, sono garantite attività di sostegno mediante l'assegnazione di docenti specializzati”. Così la legge prevede la presenza di un operatore specializzato in grado di facilitare la comunicazione fra l’alunno sordo, i docenti e i compagni di classe, assicurando il passaggio delle informazioni e dei contenuti didattici.
Eppure dal 9 gennaio 2017, le assistenti alla comunicazione che lavorano sul territorio milanese si sono ritrovate a non poter rientrare a scuola a causa della mancanza di garanzie delle risorse aggiuntive specifiche richieste, dalla Città Metropolitana di Milano alla Regione, per l'inclusione scolastica di studenti con disabilità sensoriali.
Il 10 gennaio 2017 un comunicato stampa di Città Metropolitana di Milano rassicurava i genitori degli studenti e le organizzazioni che si fanno carico di assumere gli assistenti alla comunicazione affermando che il servizio sarebbe stato coperto da un fondo erogato dalla Regione Lombardia. A oggi, mercoledì 25 gennaio 2017, il silenzio delle Istituzioni non ha permesso che noi assistenti alla comunicazione rientrassimo a scuola.
Noi non siamo nuove alle barriere, il nostro lavoro è quello di abbatterle siano esse di natura ambientale o siano esse di natura comunicativa. Non siamo ad ogni modo abilitate ad abbattere le barriere politiche sociali che oggi impediscono la crescita di studenti, impediscono il diritto al lavoro e impediscono la didattica e il benessere delle classi e della Scuola. Queste barriere sembrano crescere di anno in anno rendendo sempre più complicato esercitare la nostra professione con serenità. Ricordiamo le parole di un genitore che combatte ogni giorno per i diritti dei propri figli “a volte le burocrazia non si rende conto di quanto possa significare anche un solo anno di vita per i bambini, per gli studenti se non vissuto a pieno. Senza Assistenti alla Comunicazione come fanno ad accedere alle informazioni che tutti hanno a portata di mano senza alcuna fatica?”
Si dice che quest'anno sia un anno di passaggio, che dall'anno prossimo tutto cambierà: questa promessa a noi non basta. Oggi serve sicurezza del diritto al lavoro e serve che gli studenti imparino ogni giorno. Serve che la scuola possa occuparsi di didattica inclusiva e non di burocrazia. Servono servizi che seguano il calendario scolastico e che non creino discriminazione. Serve che le famiglie siano serene nel mandare i loro figli a scuola. Serve che lo Stato si impegni a garantire tutto questo nel rispetto di tutti: famiglie, studenti, insegnanti e non per ultima una categoria di lavoratori che ancora oggi non vuole smettere di credere in un mondo possibile accessibile a tutti. Dunque chiediamo alle Istituzioni di essere garanti e promotrici dei diritti, che fino ad oggi sono stati lesi, trovando soluzioni celeri e informando per iscritto su quali sono le risorse economiche, affinché le scuole, le organizzazioni e i genitori possano riattivare le attività, noi assistenti alla comunicazione.