L'attrazione "speciale" e la scuola di tutti
Una recensione del volume "L'attrazione speciale. Minori con disabilità: integrazione scolastica, scuole speciali, presa in carico, welfare locale".
Il libro "L'attrazione speciale" dopo uno sguardo generale sulla storia italiana dell’educazione degli alunni con disabilità espone una ricerca sulla persistenza delle scuole speciali in Lombardia dove sono ancora attive 24 scuole speciali frequentate da quasi 900 studenti.
L’autore indaga i motivi che spingono i genitori a scegliere le scuole speciali e illustra i fattori istituzionali e organizzativi che sottostanno a queste scelte. Attraverso interviste semi strutturate seguendo una griglia di domande aperte cerca di rilevare il funzionamento del sistema sociale di supporto che si sviluppa attorno alle famiglie con bambini con disabilità che necessitano di maggiore sostegno.
I 16 genitori intervistati hanno figli che necessitano di un livello di assistenza molto alto nei bisogni quotidiani e la scelta della scuola speciale non sembra determinata da esperienze negative fatte in precedenza nella scuola comune ma considerata più idonea in relazione alle condizione di salute dei bambini. Le interviste mettono anche in luce un rapporto poco proficuo con le strutture sanitarie e con gli enti locali denotando una mancanza di responsabilità pubblica nella predisposizione di progetti individuali per le persone disabili come previsto dalla legge 104 e lasciando sostanzialmente sole le famiglie per cui la nascita di un figlio con menomazione rimane sostanzialmente un problema loro.
Dall’analisi delle risposte l’autore trae due considerazioni fondamentali: la mancanza di connessione tra il sistema scolastico e i servizi sociali e la segregazione come criterio per affrontare il problema della disabilità, allora la strada da perseguire per evitare la frammentazione degli interventi non potrà essere altro che la crescita delle competenze e delle capacità dei diversi operatori in gioco assumendo ogni fuga dalla scuola come un fallimento e creando un sistema sociale coordinato previsto dai loro ruoli professionali.
Anna Restelli
Recensione pubblicata sulla rivista OPP Informazione