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Persone con disabilitą

A cura di Ledha

Archivio opinioni

25 Giugno 2017

La nostra "Buona Causa"

di AA.VV.

Sfide, progetti, pensieri, paure e speranze. Parlano gli operatori e gli attori del progetto "Budget di Salute", che condividono i propri pensieri e riflessioni.

Voglio vivere a casa mia, avere un lavoro ed essere utile agli altri, uscire con gli amici, andare in vacanza e coltivare i miei interessi. Sono una persona: il mio nome è Maria, Carlo, Laura, Luisa .... Sono una persona con disabilità e, per questo motivo, tutto questo per me non è ancora possibile.

Ci sono infatti troppi ostacoli e pregiudizi che mi impediscono di sognare e vivere la mia vita. Oggi, però, anche io devo poter vivere come le altre persone, con gli stessi diritti, gli stessi doveri e, soprattutto, con la stessa libertà di scegliere sulla mia vita. Per poter esprimere a pieno i miei desideri, i miei progetti ho bisogno della tua collaborazione così come quella dei miei familiari, dei servizi e della comunità tutta. Così mi sarà possibile divenire ed essere anche una risorsa per le nostre  città.

Questo, oggi potrebbe diventare possibile, grazie al nostro progetto, proprio qui a Cinisello, a Balsamo, a Cusano, a Milanino a Cormano e a Bresso, se anche tu vorrai darci una mano. Possiamo farcela se mettiamo insieme tutte le forze disponibili per sostenere il personale progetto di vita di ognuno. Non sarà facile ma sarà bello, giusto e persino conveniente.

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Cari concittadini dei Comuni del Nord Milano, abbiamo raccolto e preso sul serio questo appello che le persone con disabilità hanno, da tempo, lanciato alla società intera. Per questo motivo alcuni fra noi hanno elaborato e  presentato a Fondazione Cariplo, il progetto Inclusione Sociale e Disabilità: percorsi di sperimentazione del Budget di Salute, a cui tutti abbiamo aderito e che oggi pubblicamente viene presentato. Una nuova sfida quindi ci attende: riconoscere i modi in cui si esprime la discriminazione di cui sono vittime le persone con disabilità ed offrire loro migliori e nuovi opportunità di vita. Fare in modo che i sostegni offerti favoriscono l'espressione, il riconoscimento e la realizzazione dei progetti esistenziali di ognuno, nel rispetto del diritto alla vita indipendente e all'inclusione sociale che appartiene a tutte le persone con disabilità.

Sappiamo che non tutte le persone con disabilità che vivono nel Nord Milano potranno entrare in questa che, è a tutti gli effetti una sperimentazione. Riteniamo però che nessuno possa o debba essere escluso in ragione della sua menomazione o della sua condizione complessiva di disabilità. Le persone che saranno coinvolte direttamente, vorremmo fossero scelte fra quelle che lo chiedono, lo desiderano, hanno già espresso un desiderio in questa direzione anche perché non sono soddisfatte della loro qualità di vita e sentono di poter contribuire e beneficiare delle azioni di progetto.

Non ci nascondiamo le difficoltà e non sottovalutiamo i nostri limiti, ma faremo di tutto affinché siano coinvolte anche le persone con disabilità che oggi non hanno voce, hanno un desiderio ancora latente di autonomia, indipendenza e emancipazione, richiedono un forte sostegno (anche di natura sanitaria), e vivono  in  famiglie che fanno fatica a collaborare con i servizi. Nessuno dovrà essere obbligato ad aderire alla nostra proposta, in particolare nel caso abbia già in corso un progetto di vita e di abitare di cui sia soddisfatto, o che semplicemente non lo desideri.

Nel nostro dizionario, la parola disabilità fa rima con discriminazione. Per poter promuovere realmente la vita indipendente e l'inclusione sociale delle persone con disabilità, non potremo rivolgere le nostre attenzioni solo alla persone con disabilità ma dovremo educare anche i nostri contesti di vita. Ci rivolgeremo in particolare alle scuole, ai commercianti, soprattutto ai bar di quartiere e ai locali dedicati al divertimento, alle persone e realtà che animano il Centro Pertini e le biblioteche del territorio, alle associazioni sportive, a tutte le realtà educative e sociali come ad esempio gli oratori, i centri di aggregazione per giovani e anziani, ai gruppi di cammino e anche alle cooperative edificatrici e a chi è capace di creare opportunità di vacanza e di viaggio.

Nel corso dei prossimi tre anni ci impegneremo affinché il lavoro degli operatori sociali, sia sempre più indirizzato a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, rispettandone i desideri e le aspettative, favorendone la vita indipendente e inclusione sociale, in particolare:

- proponiamo che gli operatori si rivolgano al TARR, che non è un tribunale ma uno spazio ideale dedicato al Tempo, all'Ascolto che genera Relazione e quindi capacità di vedere il Ruolo della persona con disabilità:

- si utilizzino modalità e strumenti innovativi di lavoro che aiutino ad attivare e valorizzare i contesti di vita:

- si valorizzi la dimensione dell'ascolto come motore di cambiamento e si modifichi il modo di funzionare dei servizi, mettendo al centro le reali esigenze su cui costruire il progetto di vita

- si valorizzi il punto di vista della persona, passando dal "progettare su" al "progettare con". 

Siamo consapevoli che si tratta di un progetto di ricerca e di sperimentazione, e che quindi dovremo studiare, riflettere, confrontarci e conoscere altre esperienze. Ma il nostro, non è un progetto teorico ma profondamente concreto, fatto di iniziative e attività reali che coinvolgeranno le persone con disabilità, le loro famiglie, le loro associazioni e i loro servizi,  le comunità sociali a cui appartengono e l'intero territorio del Nord Milano. In particolare riteniamo che nel corso del progetto dovremo  assolutamente allearci con le persone con disabilità e con i loro contesti di vita, formare e sensibilizzare al cambiamento, dare vita a luoghi di gioco e di divertimento veramente inclusivi, coinvolgere l'intera comunità. Ci piacerebbe aiutare a realizzare, ma potrebbe essere molto difficile, un condominio solidale, una rete di luoghi inclusivi, l'inclusione delle persone più fragili, l'accesso facile alla casa e all'abitare e superare gli ostacoli del sistema dell'utilizzo delle risorse.

Staremo in ogni caso attenti a non alimentare falsi speranze, a non produrre solo parole, a dare vita a progetti che non abbiano prospettive dopo i tre anni di finanziamento, a NON creare nuovi servizi e in generale a NON  istituzionalizzare il progetto. La sfida, lo abbiamo già detto, è alta. Non nascondiamo i nostri dubbi e le nostre fatiche ma neanche le speranze che ci entusiasmano. Auguriamoci Buon Viaggio!

 

Questo documento è stato redatto, a partire da quanto elaborato dai partecipanti al Laboratorio di condivisione svolto il 10 maggio 2017, terzo incontro del primo ciclo di formazione di base, a cui hanno partecipato operatori e rappresentanti delle istituzioni e delle organizzazioni della società civile, partner e aderenti al progetto.

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